Un Pappagallo felice rende la vita meno amara

ALIMENTAZIONE

27.08.2013 01:47
 

In questa scheda troverete tre punti essenziali da toccare :

1. Alimentazione generale e specifica

2. Il punto di vista veterinario

3. Gli ortaggi

L'alimentazione è un fattore molto importante per i pappagalli.
 
Cosa devo dare da mangiare al mio pappagallo ?

Tutti i pappagalli sono in prevalenza granivori salvo i Lori che si alimentano di nettare, polline e fiori.
L'errore più comune è di dare solo semi di girasole, che con il tempo causano problemi al fegato.
Per convertire da una dieta di solo girasole ad una più variata e completa, bisogna procedere gradualmente. Non togliere all'improvviso i semi, ma diminuire la quantità dei semi fino ad eliminarli quasi del tutto.
I pappagalli tendono ad essere molto diffidenti verso i cibi nuovi, e se non accettano subito un alimento, insistete, e magari alla quinta o decima volta che gliela offrite l'accetteranno. Un pappagallo si può stimolare a  mangiare qualcosa con il gioco, oppure assaggiando qualcosa di fronte a lui, e dimostrandogli quanto è buono (segue...).
Tra le sementi più gradite agli Psittacidi, troviamo la scagliola, l'avena, la canapa, il miglio bianco, ravizzone, lino, frumento, il panico sciolto e in spighe. Varie specie gradiscono molto il grano, il mais, il riso.  

 

Semi germinati sono ricchi di vitamine e possono essere quasi comparati alla verdura. Le vitamine quali la E o la A e la C vengono moltiplicati allorché i grani germogliano. Costituiscono dunque un alimento molto utile. Grazie alle vitamine e alla loro digeribilità, questi grani germogliati possono essere donati durante periodo d'allevamento o per lo svezzamento dei piccoli. Molto ricchi in vitamina E possono essere distribuiti prima del periodo di riproduzione

 

Frutta, verdura e legumi sono indispensabili per la salute del vostro pappagallo. Apportano molte vitamine. Sono complementari ai semi e devono essere date tutti i giorni. Gli allevatori che possiedono molti uccelli fanno in generale una volta alla settimana acquisto di frutta, verdura e legumi e poi li tengono in refrigeratore.

 

La migliore soluzione sarebbe di dare frutta di stagione (pesche, mele, pere, mango, banana, kiwi, albicocche, arance, mandarini, ...). La frutta deve essere tagliata in piccoli pezzetti per evitare problemi.

I legumi sono un’importante fonte di proteine. I piselli e i fagiolini possono essere dati crudi, mentre i fagioli, i ceci e la soia devono essere ben cotti. Utilizzare preferibilmente legumi biologici, ma comunque non in scatola, semmai congelati. Se secchi vanno messi nell’acqua per almeno 6 ore e poi bolliti a fuoco basso per circa 45 minuti. La soia deve cuocere per circa 90 minuti.

 

Noci, mandorle, noci del Brasile, anacardi, nocciole, macadamia, arachidi, pinoli, pistacchi, arachidi.

Diversi tipi di noci e pinoli costituiscono uno degli alimenti principali di molte specie in natura. Quelle fresche, non trattate o salate, sono una buona fonte di proteine, fibre, magnesio, zinco, selenio, rame, potassio, fosforo, biotina, riboflavina, niacina, calcio e di vitamina E. Sono perciò un alimento sano e importante anche dal punto di vista psicologico, perché i pappagalli sono naturalmente predisposti ad aprirle per estrarne il contenuto.

Contengono però una media di circa il 50% di grassi  e vanno perciò fornite con moderazione, specialmente a quei pappagalli che non fanno molta attività fisica e che non vivono in voliere all’aperto e in zone dove gli inverni sono rigidi. Bisogna fare particolarmente attenzione con le specie più predisposte all’obesità e alla formazione di lipomi interni, come le Amazzoni , i Cacatua e gli Ondulati. Alle Amazzoni e ai Cacatua che non fanno molta attività fisica bisognerebbe offrire non più di una mandorla o una nocciola o mezza noce al giorno. Agli Ondulati che pesano circa un decimo di queste specie, la quantità va ridotta in proporzione.

Le noci di palma fresca, in ragione del loro contenuto alto nutrizionale, sono eccezionali per i pappagalli. La polpa arancio è ricca in carotene, fibre, olio, zucchero, sali minerali, ...

E' un'alimentazione poco utilizzata ma che corrisponde al regime alimentare di certe specie come le Ara.

 

 

Ganulati permette agli uccelli di non avere carenze e ottenere un piumaggio migliore. E' abbastanza difficile comporre una mistura di semi perfettamente equilibrata e che risponde esattamente alle esigenze dei pappagalli. I pappagalli hanno tendenza a mangiare solo i semi grassi come il girasole o l'arachide. In più nelle voliere con più specie, chi prima arriva sulla ciotola mangia la razione dell'altro.

Il vantaggio dei granulati è di proporre un'alimentazione più equilibrata, e sarebbe ottimo aggiungere anche della frutta in più.

Esistono due sorti di granulati per pappagalli differenti per il metodo di fabbricazione:

 

  1. Gli estrusi

estrusi pappagalli

L'estruso ad alta temperatura produce un granulato dove tutti i batteri utili e patogeni sono distrutti.

Il secondo inconveniente è che con la temperatura alta di cottura, gli aromi naturali, le vitamine, sono distrutte. Per questo problema i fabbricanti riequilibriano gli ingredienti distrutti con elementi di sintesi. Inoltre per il loro basso tasso di fibre gli estrusi sono digeriti molto rapidamente.

 

 

  1. I granulati compressi

granulati pappagalliQuesto sistema lascia passare i batteri resistenti utili, normalmente presenti nei vegetali. Il fabbricante è obbligato utilizzare degli ingredienti di buona qualità siccome la cottura si fa a bassa temperatura. Il procedimento per la compressione presenta il vantaggio di conservare i principi naturali. La durata della conservazione è doppia degli alimenti estrusi.

Possono essere utilizzati come alimentazione completa perché molto simili all'alimentazione naturale.

 

 

Fiori sono generalmente molto apprezzati anche come gioco, bisogna però accertarsi che non provengano da piante tossiche, che non siano stati trattati con pesticidi o anticrittogamici evitando di raccoglierli dal ciglio delle strade. Si possono dare i fiori di rosa, magnolia, agrumi, passiflora, melograno, melo, melaleuca, mimosa, ibiscus, grevillea, callistemon, eucalipto, banksia, boraggine, calendula, tarassico, nasturzio, garofano, gladiolo, lillà, salvia, violetta, caprifoglio. Tra le bacche sono adatte quelle di rosa, mirto, biancospino, eucalipto e i baccelli delle mimose.

Ecco cosa si può dare oltre a i semi misti appositi per ogni specie:

zucca a pezzetti,riso, peperoncini rossi piccanti e fagioli, pastina e piselli crudi, insalata, arancia, mela, carota grattugiata

In quantità limitata :

Noci, nocciole, mandorle , frutta secca. Yogurt magro, formaggio, uovo sodo con il tuorlo ben cotto, mais, riso, pasta cotta

 

 


L'alimentazione dei pappagalli nel loro biotopo è differente secondo la situazione geografica. E' veramente molto difficile sapere attualmente per quale specie e su cosa si basa la loro alimentazione.

Integrazioni alimentari secondo specie (in generale)

In linea di principio alcune specie di pappagalli richiedo maggior apporto di proteine, sali minerali o grassi. 

Le Amazzoni o Cacatua di taglia media e i Pionus, necessitano di una dieta povera in grassi (4%) ma un maggior apporto proteico (18%) e vitamina A.
Per Ara e Cacatua di taglia grande la dieta energetica deve avere un contenuto di grassi superiore del 20% al fabbisogno di altre specie. Nel periodo riproduttivo possono raggiungere un totale del 15%.
Il Cenerino e i Conuri hanno problemi sovente con una dieta povera di calcio. Dieta apportata con sostanze grasse (8%)  e proteine (14%).
I Lori ed Eclectus, prevedono un'alimentazione a base possibilmente di estrusi, polline o nettari artificiali. Proteine in ragione del 16% e un massimo di grassi del 6%. Molto importante nella dieta di questi pappagalli è il fruttosio.
I pappagalli dei Fichi richiedono una aggiunta di vitamina K e zinco.

Offrire in quantità limitata:

Yogurt, formaggio magro, pasta, riso, noci o alimenti grassi

 Quello che i pappagalli NON devono mangiare:

Un'alimentazione basata solo sui semi, eccesso di alimenti grassi, cibi conditi con grassi, zuccheri, o fritti, cioccolata, alimenti e bevande alcoliche o che contengono caffeina, avocado, caco (cachi), noccioli di pesco, prugne, albicocche, ciliegio (contengono glicosidi cianogenetici che se ingeriti si convertono in cianuro), latte (non sono in grado di digerire lattosio), gusci uova (o solo se disinfettati, quindi bolliti per almeno 40 minuti), parti verdi di germogli delle patate.

  Da evitare :

I bastoncini di semi e frutta, asparagi, proteine e grassi animali (carne, pesce), omogeneizzati per bambini, miele se non diluito con acqua e bollito a fuoco basso per ca. 30 minuti (per il rischio di contaminazione da spore di botulino).

 

 

 

 

L'acqua deve essere cambiata almeno una volta al giorno, ma anche più spesso. 

Per i pappagalli, a seconda della specie e dell'alimentazione generale è consigliato avere a disposizione del grit (sassolini silicei), un osso di seppia e carbone vegetale. E' anche buona norma somministrare a seconda del bisogno, anche integratori vitaminici e minerali (solo su consiglio veterinario!). 

 

Grit è bene lasciarlo a disposizione in una ciotola (pochissimo) e ma MAI A VOLONTA', è bene invece razionarlo. Il grit ha scarsa utilità nei pappagalli per quanto riguarda l'apporto di calcio; di contro è possibile che venga assunto in quantità eccessiva dai pappagalli e poiché viene digerito molto lentamente potrebbe costipare alla lunga lo stomaco. Quindi è ritenuto necessario sono in quelle specie che si nutrono di semi (no estrusi o pellettati). Il calcio viene fornito con l'osso di seppia o, meglio, un buon integratore alimentare.

 

In cattività l'alimentazione varia a seconda del caso. Ogni pappagallo ha la sua alimentazione e "dieta"

Vi ricordiamo che l'alimentazione non è specifica, ma di base.

 

 


 

IL PUNTO DI VISTA VETERINARIO

 

 Marta Avanzi, Med. Vet.

La maggior parte dei proprietari e degli allevatori di uccelli ritiene che fornire ai loro animali una miscela di semi, più qualche pezzo di frutta o di verdura, costituisca una dieta sana e bilanciata. Negli ultimi anni sono state condotte numerose ricerche sull’alimentazione degli uccelli da compagnia, ricerche che smentiscono in modo categorico questa errata convinzione. Purtroppo questa idea, come accade spesso alle idee sbagliate quando prendono piede,  è dura a morire, e difficile da rimpiazzare con concetti più moderni e corretti, continuando nel frattempo a produrre i suoi guasti.

Per prima cosa è importante sottolineare come i semi non costituiscano assolutamente un alimento equilibrato: contengono troppi grassi, poche proteine, una quantità insufficiente di calcio, e sono carenti di molte vitamine, in particolare la vitamina A.

Seconda considerazione importante da fare è che in natura gli uccelli (tranne qualche eccezione) si nutrono di un’ampia varietà di alimenti: vegetali, frutti, bacche, insetti, perfino carogne. In quasi tutte le specie, uomo compreso, una dieta costituita principalmente da un solo tipo di alimento porta con sé gravi deficit e danni per la salute, e una miscela di semi non rappresenta una dieta variata, ma un solo tipo di alimento.

Anche gli uccelli hanno bisogno di alimentarsi in modo variato. Che questo sia vero è confermato non solo dalla ricerca scientifica, ma anche dall’esperienza pratica dei veterinari che si occupano di uccelli da compagnia. Essi possono testimoniare come la stragrande maggioranza delle patologie che osservano in questi animali siano correlate, direttamente o indirettamente, ad errori alimentari. Infatti un’alimentazione sbilanciata influenza tutto l’organismo, compreso il sistema immunitario e la sua capacità di resistere alle malattie. Una delle misure terapeutiche più comuni nel campo della medicina aviare consiste nel miglioramento della dieta, qualunque sia la patologia primaria da curare.

Chi afferma che un’alimentazione basata sui semi consente agli uccelli di vivere a lungo e sani, dimentica qual è il potenziale di vita di questi uccelli. Un amazzone che muore a 20 anni con il fegato distrutto dall’accumulo di grassi può dare l’impressione di aver vissuto a lungo, ma solo se ci scordiamo che questi animali potrebbero vivere fino a 80 anni.

Il buon senso suggerirebbe a chiunque che non si alleva un bambino sano nutrendolo esclusivamente di arachidi o di semi di girasole; lo stesso ragionamento deve valere per gli uccelli.

Un’altra obiezione è che, messi di fronte a una varietà di alimenti, gli uccelli preferiscono i semi (soprattutto quelli di girasole, che sono tra quelli più scarsi), e che loro “sanno” di cosa hanno bisogno per istinto: pertanto un’alimentazione siffatta è corretta. Ancora una volta possiamo prendere ad esempio un bambino: lasciamogli scegliere tra un piatto di minestra e un barattolo di crema al cioccolato, e vediamo se l’istinto lo guiderà verso l’alimento più sano.

L’istinto potrà forse valere per un animale nel suo ambiente naturale, non per uno nato e cresciuto in cattività, se non addirittura separato dai suoi progenitori selvatici da parecchie generazioni.

In conclusione, cosa dovremo dare da mangiare ai nostri pappagalli? I fabbisogni nutritivi della maggior parte delle specie non sono stati determinati con esattezza, tuttavia è possibile dare delle indicazioni generali per la composizione di una dieta bilanciata da preparare in casa (fanno eccezione a questa trattazione lori e lorichetti, con la loro dieta prevalentemente nettarivora, che verranno considerati in un altro articolo). E’ anche possibile utilizzare una dieta in pellet di buona marca (Harrison’s, Kaytee, Nutriberrys), in cui tutti gli elementi sono miscelati tra loro, come nelle crocchette per cani e gatti. La dieta in pellet può essere utilizzata come alimento principale, o in alternativa alla dieta casalinga. In fondo, una dieta variata rende la vita più interessante, anche se si vive dentro una gabbia.

 
La dieta casalinga

La base dell’alimentazione dei pappagalli da compagnia deve essere costituita da una varietà di frutta e verdure fresche, da proteine di buona qualità e da una fonte di carboidrati. Ecco un esempio degli alimenti che si possono offrire:

Frutta

Meloni, mandarini, arance, banane, fragole, uva, uva passa, albicocche, prugne, fichi, ciliegie. La mela, nonostante la sua fama, ha uno scarso valore nutritivo.

Verdura (sia cruda che cotta)

Fagiolini, fagioli, piselli, zucca, zucchini, peperoni rossi, radicchio, broccoli, cime di rapa, carote

Vanno privilegiate frutta e verdura di colore giallo, arancio o verde scuro, le più ricche di vitamina A. L’insalata è un alimento molto scarso, capace di apportare ben pochi elementi nutritivi.

Proteine

Carne magra bollita, formaggio tipo cottage, yogurt, tonno al naturale (senz’olio), pesce cotto, tofu, uova sode

Carboidrati

Patate lesse, fette biscottate o pane integrale, pasta cotta scondita e riso bollito (meglio se integrali), fiocchi di cereali non zuccherati


Quasi tutti questi alimenti sono deperibili, e devono essere lasciati a disposizione solo poche ore (specialmente durante la stagione calda). Le verdure possono essere bollite, o preferibilmente cotte al forno a microonde. Frutta e verdura devono essere fresche, senza parti guaste, e lavate con cura. E’ possibile preparare in anticipo una quantità di alimento sufficiente per alcuni giorni, miscelando tra loro frutta e verdura a pezzetti, da conservare in frigo in un contenitore ermetico. In caso di bisogno si possono utilizzare le miscele di vegetali surgelati. Tutti gli alimenti devono essere serviti a temperatura ambiente.

Ogni volta che si rinnova il cibo i contenitori devono essere lavati con cura con acqua calda e sapone. Almeno un paio di volte alla settimana vanno disinfettati con varechina diluita, e risciacquati abbondantemente.

I semi possono essere somministrati occasionalmente, in piccola quantità, ma la maggior parte dei pappagalli da compagnia non utilizzati per la riproduzione può anche farne a meno. Gli ara sono tra i pappagalli che hanno una maggior richiesta di grassi nella dieta, per cui si può fornire una certa quantità di semi e noci. I dolciumi possono essere offerti di tanto in tanto, ma con moderazione, perché tendono a far ingrassare (come per le persone!).

Naturalmente deve essere sempre a disposizione acqua fresca e pulita, o in alternativa succo di frutta.


Gli alimenti da evitare

Cioccolata e avocado (tossici), alimenti salati, alimenti grassi (fritto, merendine, panna, burro).

 

E’ chiaro che una dieta del genere richiede molto più impegno che riempire di tanto in tanto la mangiatoia con una manciata di semi, ma rappresenta la differenza tra una vita lunga e sana e una morte precoce.

E se il vostro pappagallo, ormai abituato a una dieta di soli semi, rifiuta di nutrirsi di qualunque altra cosa? Non lasciatelo a digiuno per tentare di piegarlo con la fame: gli potreste provocare dei gravi problemi. Nel prossimo numero della rivista vedremo i trucchi per convertire i pappagalli che mangiano solo semi a una dieta più sana ed equilibrata.

Pubblicato su Animalia n. 1 gennaio 2001

Tutti i diritti riservati. Non è permessa la riproduzione senza autorizzazione.

Con la gentile concessione di:

(fonte e articolo :  Marta Avanzi, Med. Vet. - https://www.aaeweb.net/schedearticoli/alimentazione_pappagalli.htm)
 


 

GLI ORTAGGI

Scheda redatta da Giusy: 

Appurato che nella dieta dei nostri pappagalli non devono mancare gli alimenti freschi, anche se l'alimentazione base è costituita da estrusi e appurato anche quanto sia meglio somministrare ortaggi e frutta variando tra le specie esistenti per far sì che i nostri amati pennuti non si abituino a pochi sapori ma che possano per quanto possibile assimilare da ogni tipo di questi alimenti le proprietà nutritive che li caratterizzano è bene anche conoscere le proprietà e le modalità di somministrazione di tali alimenti. 
Il detto un poco ma di tutto oltre che per noi umani è certamente appropriato anche per loro. 
Unica cosa a cui porre attenzione nella somministrazione degli ortaggi è che alcuni se forniti in maniera errata o continuativa potrebbero dar luogo a tossicità o intolleranze perdendo così le loro buone qualità. In alcuni tipi di frutta e verdura( es.banana,pomodoro,ananas,melanzana) sono presenti sostanze di attività farmacologica come quelle del gruppo delle amine (o ammine) biogene che svolgono un ruolo fondamentale nel sistema nervoso ma che possono anche dar luogo a eventi di intolleranza o tossicità. 
Parecchi alimenti inoltre, comunque fonte eccellente di nutrizione, contengono quantità elevata di acido ossalico ma se somministrati frequentemente (es.spinacio) potrebbero causare problemi di salute. Non limitare quindi l'alimentazione ad un tipo di ortaggio o di qualunque altro alimento, ruotare gli alimenti per fornire, come detto, una varietà di sostanze nutrienti e anche per ridurre lo sviluppo della sensibilità dell'alimento. 
Quando si alimenta con un ortaggio ad alto contenuto di acido ossalico e viene equilibrato con alimenti a basso contenuto di acido ossalico, è meno preoccupante, chiaro è che gli alimenti alti in acido ossalico non dovrebbero essere forniti su base quotidiana. Inoltre meglio preferire verdura di stagione e possibilmente a coltivazione biologica o integrata evitando primizie o colture in serra. 
Contenuto di acido ossalico in alcuni ortaggi: 
(mg/100 g) 
Asparago 13 
Barbabietola 61 
Broccolo 19 
Cavolini di Bruxelles 36 
Cavolo 10 
Cavolfiore 15 
Sedano 19 
Cicoria 21 
Cetrioli 02 
Melanzana 19 
Indivia 11 
Lattuga 33 
Cipolla 05 
Piselli 05 
Peperoni 04 
Spinaci 97 
Zucca 02 
Pomodoro 05 


FAMIGLIA : SOLANACEE (peperone,patata,pomodoro,melanzana) 

MELANZANA (Solanum melongena)

E' composta dal 92,5% di acqua- 0,15% di grassi- 4,60% di amidacei - 1,20% di proteine e un discreto contenuto di vitamine e sali minerali. 
I principi attivi: composti caffeici,cinarosimili (cinarina simile al carciofo), acido clorogenico,glucoalcaloide steroidico, solasonina, antocianine, carotene, vitamine A B C, asparagina, tiramina, acido ossalico, ferro, sodio,zinco e maganese. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE - Come tutte le varietà appartenenti a questa famiglia in tutta la pianta è contenuta una sostanza tossica se ingerita in quantità chiamata solanina. 
Questa sostanza viene in parte eliminata con la completa maturazione del frutto e si elimina completamente con la cottura. Il frutto tondo ha sapore meno piccante di quello a forma allungata. 


POMODORO (Lycopersicum esclulentum) 
Mediamente è composto dal 93% di acqua - 2,9% di carboidrati - 0,2% di grassi - 1% di proteine -1,8% di fibre con un valore energetico per 100gr di 20 Kcal. 
Contiene quindi oltre ai carboidrati, proteine e grassi anche acido malico e tartarico,sali minerali come potassio, sodio,magnesio,calcio, ferro, rame, fosforo,zolfo,cloro e vitamine A,B2,B6,K e C. 
I pomodori coltivati in serra hanno qualità nutritive ridotte. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: I pomodori cosiddetti da insalata con parti verdi contengono traccia di un alcaloide velenoso: la solanina. E' consigliato quindi somministrarlo ben maturo, in questo modo non si rischia la tossicità dovuta alla presenza di solanina inoltre sarà ricco di licopene e beta-carotene precursore della Vitamina A. Somministrare Crudo. 
CURIOSITA' : Il fusto e le foglie del pomodoro sono tossici. Vengono consigliati infatti anche come metodo naturale per scacciare le formiche. 


PATATA (solanum tuberosum) 
Mediamente è composta da acqua 78,5% - carboidrati 18% - proteine 2,1% - grassi 0,5% 
Sono presenti le vitamine A, B, C, D e PP, che vengono però in parte disattivate con la cottura, necessaria per rendere utilizzabile l’amido contenuto. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE:La patata è da somministrare COTTA, in quanto la cottura degrada le molecole dell’amido e inattiva una sostanza sgradevole e tossica, la solanina, contenuta nel tubero crudo inoltre se il tubero è stato esposto alla luce potrà avere delle parti verdi che n’aumenta la quantità degli alcaloidi velenosi e, per questa ragione, si devono pelare in profondità o addirittura gettare via. 
Se la patata è sana senza parti verdi meglio cuocerla con la buccia così da disperdere meno quantità possibili di vitamine che come la vitamina C si trova appena sotto la buccia. 


PEPERONE (Capsicum annum) 
A questo genere appartengono sia il peperone dolce che il peperoncino piccante, la differenza sta nel contenuto di un alcaloide: la capsicina a cui è dovuto il sapore particolarmente piccante. 
E' composto mediamente dal 90% di acqua - 4,2% di carboidrati - 0,9% proteine - 0,3% di grassi. 
Il peperone è molto ricco di vitamine C, A, PP, B1, B2 ,in quantità superiore in quello piccante, e di sali minerali magnesio, fosforo, calcio, zolfo, manganese 
Il suo contenuto in vitamina C supera quello degli agrumi e del pomodoro. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: Il peperone è una bacca dapprima verde e poi a maturazione gialla o rossa. Meglio quindi preferire il giallo o il rosso maturi, migliore quest' ultimo anche per il contenuto superiore di beta-carotene precursore della vitamina A. 



FAMIGLIA: CUCURBITACEE ( cetriolo, zucca, zucchina) 

CETRIOLO (Cucumis sativus)
 
E' composto da acqua 96,5% - carboidrati 1,8% - proteine 0,7% - grassi 0,5% 
Contiene vitamina A, B1, B2, B6, C, E, zolfo, calcio. Ricco in acido malico. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: crudo e se gradito non ha controindicazioni particolari. 


ZUCCHINA (Cucurbita pepo) 
La zucchina è quasi del tutto priva di calorie è povera di sale, contiene beta-carotene in buone proporzioni (2,4 mg per 100 grammi, meno della carota e della zucca) e vitamine B1, B2, C e PP, calcio, ferro e fosforo. Inoltre nella buccia si può trovare l'acido folico. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: cruda con buccia, particolarmente indicata se apprezzato per pappagalli che hanno bisogno di diminuire l'apporto calorico nella dieta. 


ZUCCA (Cucurbita maxima -zucca dolce) --- (Cucurbita moschata - zucca torta o zucca pepona-) 
Anche la zucca è ipocalorica (15 calorie ogni 100 grammi) grazie alla presenza al suo interno di un'alta concentrazione di acqua (94%) e una bassissima percentuale di zuccheri semplici. 
Come ogni ortaggio e ogni frutto di colore giallo - arancione, la zucca è ricca di vitamina A, di minerali quali il potassio (202,00mg. per 100 gr.), il calcio (20,00 mg. per 100 gr.) e il fosforo e di molte fibre. Contiene, inoltre, tanta vitamina C (9,00 mg. per 100gr.) e betacarotene. 
I semi della zucca a differenza dei cereali e dei legumi, molto ricchi di carboidrati, hanno come base energetica i grassi. Si tratta però di grassi essenziali, particolarmente importanti per lo sviluppo e il mantenimento del sistema nervoso e delle strutture cutanee. In questi semi superenergetici si trovano, inoltre, molte proteine ricche di aminoacidi, un’elevata concentrazione di minerali, in particolare ferro e magnesio, oligoelementi come cobalto e rame, e infine alcune vitamine fra cui la E e il gruppo B. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: Cruda è meglio perchè conserva intatte le proprietà oppure anche cotta schiacciata soprattutto ai piccoli in fase di svezzamento tenendo presente che ha poco valore nutrizionale e che i giovani abbisognano di una dieta più ricca è quindi d'obbligo amalgamarla ad altri alimenti. 
Volendo si può servire cruda lasciando alcuni semi, ma pochi perchè come sopra riportato sono molto calorici. C'è poi da tenere presente che i semi germogliano facilmente e possono quindi essere utilizzati anche sotto questa forma, più digeribile e rinfrescante. 

CURIOSITA':I semi di zucca sono un aiuto contro la tenia e altri parassiti intestinali. 


FAMIGLIA: CONVOLVOLACEE 

PATATA DOLCE o PATATA AMERICANA ( Ipomea batatas)
 
La patata ha un potere calorico di circa 85 calorie ogni 100 grammi. 
Questo tubero, benché costituito per il 75% da acqua, contiene glicidi sotto forma di amido e una notevole quantità di vitamine (C, PP, B1, B2, B6) e sali minerali. È proprio per non far perdere alla patata queste sostanze che va bollita con la buccia. La patata è, inoltre, una delle più importanti fonti di potassio (570 mg. per 100 gr. di prodotto ca.) e possiede un discreto quantitativo di proteine. 
Le principali differenze con la patata:molte più calorie , un po' meno di vit. C, 
molta più vit. A (sotto forma di betacarotene) = è una delle principali sorgenti di vit. A. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: Cotta con la buccia per non disperderne le proprietà, controllando non vi siano germogli o marciume e fornita schiacciata. 



FAMIGLIA: CRUCIFERE O BRASSINACEE 

CAVOLFIORE 
,cavolo verza,cavolini di Bruxelles,broccoli 
con il nome di cavolo (brassica oleracea) si identificano diverse tipologie di pianta della stessa specie: il cavolfiore, il cavolo broccolo, il cavolo verza, il cavolo di bruxelles. 
Le virtù terapeutiche del cavolo sono cosi vaste da essere considerato una pianta medicinale. Si tratta di un vero concentrato energetico, contiene infatti vitamine: A, B1, B2, B6, C, D, E, K, PP, ma anche bromo, calcio, cobalto, ferro, fosforo, iodio, rame, manganese, magnesio, potassio, zinco, zolfo, clorofilla che favorisce la produzione dell’emoglobina, diversi aminoacidi, mucillagini e saponine, l’acido folico. 
-I cavolini di Bruxelles rispetto ai broccoli contengono una quantità superiore di vitamina E. 
-Il cavolo verza contiene un raro principio attivo che protegge le pareti dello stomaco dalle lesioni. 
-I broccoletti (detti anche broccoletti calabresi,romani o precoce di Verona) sono costituiti da piccoli ammassi floreali prodotti dal cavolo broccolo ramoso e dalle cime di rapa. Contengono quantità superiori di minerali e vitamine. 
Quando l'acquistate accertatevi che siano compatti e sodi, le cime ben chiuse e soprattutto privi di macchie o muffe. Il colore del fusto deve essere verde brillante, ciò significa che il broccolo è giovane e tenero, attenzione anche alle cime che non devono avere parti fiorite di colore giallo, segno che il broccoletto è vecchio. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: Crudi (o cotti al vapore) così che possano mantenere intatte le loro proprietà nutritive ma con moderazione, infatti le brassicacee sono fonti ricche di calcio, meglio limitare la somministrazione di queste verdure a 2 volte a settimana per evitare problemi come l' ipercalcinuria, ma da NON eliminare dalla dieta perché sono importanti per non rischiare l'ipocalcemia (carenza di calcio). 



FAMIGLIA: COMPOSITE ( Topinambur, cicoria,carciofi,lattuga) 


TOPINAMBUR o carciofo di Gerusalemme (Helianthus tuberosus)
 
Parente del girasole appartenendo alla stessa famiglia delle Composite 
non contiene amido, ma inulina, un polisaccaride che non viene digerito dagli enzimi del tenue, ma solo dalla flora batterica del colon. Il Lactobacillus che contiene infatti inibisce la proliferzione di bacilli dannosi a livello intestinale. 
E' costituito dal 15 % circa di glucidi composti quasi esclusivamente dal polisaccaride inulina che lo rende adatto all'alimentazione dei diabetici, 2% di protidi, vitamine A e B.. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: Crudo o cotto ma con molta moderazione avendo potere lassativo. 


CICORIA - cicoria o radicchio, cicoria indivia o riccia, cicoria scarola, radicchio di Chioggia, radicchio di Treviso, cicoria selvatica, cicoria belga e catalogna- (Cichorium intybus) 
E' una buona fonte di vitamina A e di calcio, potassio e ferro (quest'ultimo soprattutto nelle varietà a foglia verde). 
Le sostanze amare presenti nella cicoria favoriscono la digestione. Ha proprietà disintossicanti in quanto migliora l'attività di fegato, reni e intestino. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: Ben lavata e asciugata 


CARCIOFO (cynaria scolymus) 
Si riconoscono al carciofo due azioni fondamentali: 1) tonificante dell'asse cardiorespiratorio; 2) depurativa generale attraverso una decisa disintossicazione dei vasi sanguigni e dell'apparato digerente. Il carciofo ha inoltre la proprietà di svolgere una azione epatodisintossicante e epatostimolante, favorendo la secrezione della bile e rendendola più fluida proteggendo così il fegato. Il carciofo contiene una sostanza chiamata cinarina, acido cafeico, composti flavonici, tannini, mucillagini, e provitamina A (beta-carotene), vitamine B1 e B5, enzimi, sodio, ferro, manganese e zuccheri. 
Le proprietà depurative del Carciofo sono benefiche per gli animali in generale. 
E’ utilizzato: 
- Nelle patologie gastroenteriche, anche quelle caratterizzate da vomito 
- Per normalizzare l’attività digestiva 
- Per depurare l’organismo in genere 
- Per eliminare il meteorismo intestinale 
- Per regolare l'attività e la funzionalità epatica, nelle epatopatie 
- Per stimolare produzione di bile 
- Come epatoproprotettore 
- Per combattere i danni causati da intossicazioni 
- Nei casi di dermatosi. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: Crudo, utilizzando le foglie in modica quantità. 


LATTUGA (Latuca Sativa) 
Il nome lattuga deriva dal lattice contenuto sia nelle foglie, che nel fusto, che nelle radici. 
La scienza ha scoperto recentemente le proprietà sedative e leggermente analgesiche di questo latte. 
La lattuga, nelle sue varie specie, ha notevoli proprietà terapeutiche e preventive. Contiene vitamine A, B1, B2, C ed E; arsenico, calcio, cloro, cobalto, ferro, iodio manganese, potassio, rame, sodio, zinco, varie sostanze complesse come clorofilla, lattucina, lattucerina, acido lattucico e asparagina. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: Ben lavata e asciutta e con frequenza controllata perchè ha una azione blandamente lassativa e potrebbe creare problemi se somministrata in quantità 



FAMIGLIA: CHENOPODIACEE (Bieta, spinacio, barbabietola rossa) 

BIETA, o bietola da coste (Beta vulgaris o rapa cicla

Ricca in acqua (94,5%) e povera in zuccheri, contiene una discreta quantità di vitamina C, vitamina A, ferro, potassio e calcio. Ha proprietà rimineralizzante, contiene però anche una buona percentuale di sodio (10 mg. per 100gr.) 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE:Le foglie vanno pulite con molta attenzione prima fornirle ai nostri pappagalli perchè tende a trattenere la terra. Inoltre sono un ortaggio facilmente deperibile, per cui meglio somministrarle subito dopo l'acquisto. 
Da somministrare con moderazione avendo proprietà diuretiche e lassative inoltre non se ne consiglia un uso smodato perché oltre alla buona quantità di sodio contiene un'elevata quantità di acido ossalico come altre chenopodiacee. L'acido ossalico è considerato un antagonista del calcio, dato che si lega ad esso formando cristalli insolubili. 


SPINACIO (Spinacia oleracea) 
Come tutti gli ortaggi a foglie, lo spinacio contiene un'elevata percentuale di acqua (90%) è quindi un alimento dallo scarso apporto calorico. 
Contiene però sali minerali in abbondanza: sodio, potassio, calcio, ferro, fosforo, magnesio, manganese, zolfo, rame, zinco, iodio, arsenico. Vitamine: A, B1, B2, C, PP, E, K, carotene, spinacina, mucillagini, glucidi, protidi, lipidi. 
Proprieta': Antianemico, rimineralizzante, tonicardico, pulisce l’apparato intestinale. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: Per il suo alto tenore di sali minerali tra cui il sodio, ma soprattutto per gli ossalati che contiene è consigliabile moderarne la somministrazione. 
Da fornire ben lavato e asciutto. 


BARBABIETOLA (Bieta vulgaris esculenta) 
Contiene: acqua metabolica 87%, proteine 1,5%, carboidrati 9,2% in zuccheri, grasso 0,08%, ceneri 1% con calcio, potassio, magnesio, fosforo, iodio, ferro, rame, bromo, zinco; vitamine A, B1, B2, C, PP, pectina; tende ad essere controindicata per certe forme di diabete per lo zucchero contenuto. 
Il colore rosso delle radici è dovuto alla presenza della betanina, un vero e proprio colorante naturale. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: Cruda o cotta moderatamente per l'alto contenuto di acido ossalico. 



FAMIGLIA: OMBRELLIFERE (sedano, carota, finocchio) 

SEDANO (Apium graveolens)
 
verdura ricca di vitamine A, B e C, sali minerali tra cui il fosforo, cloro, potassio, e il sodio. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: Crudo in modica quantità per la quantità elevata di sodio contenuto (come spinaci e carciofi), pari alla quantità con tenuta in carne e pesce. 


CAROTA (Daucus carota) 
Questa comune verdura contiene diversi principi attivi tra cui il carotene sostanza trasformata dall' organismo in vitamina A.
A differenza della Vitamina A estratta dall'olio di fegato di pesce, il Beta Carotene non è tossico. La carota contiene inoltre vitamine del gruppo B, PP, D ed E. 
Il beta-carotene rinforza le ossa e potenzia le difese immunitarie contro le infezioni delle vie respiratorie. 
Inoltre la carota ha proprietà diuretiche, addolcenti, depurative, cicatrizzanti, ricche di vitamine, antidiarroiche. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: Per evitare la dispersione delle sue proprietà vitaminiche la carota bisognerebbe fornirla cruda e non dovrebbe essere pelata, ma solo spazzolata sotto l'acqua, poiché è proprio sulla sua superficie che si trova la maggior quantità di betacarotene. 
Non ha particolari controindicazioni. 

CURIOSITA': Per quanti si dilettando a raccogliere erbe prative, esiste anche la carota selvatica che cresce ai margini dei fossati o in prati incolti, questi dovranno porre una certa attenzione per non scambiarla con la temutissima e mortale Cicuta. Basterà solamente strofinare le foglioline tra le dita ed annusarle, la Carota emanerà il ben noto profumo della radice che ben conosciamo, mentre la velenosa Cicuta si potrà identificare dal disgustoso odore che emette. 


FINOCCHIO (foeniculum vulgare) 
L’apporto calorico del finocchio e' basso, non contiene lipidi e amido, e' ricco di acqua(93,2%) e ciò spiega le funzioni diuretiche. 
Contiene sali minerali, acido anisico, anetolo, vitamina A, B e C, oltre a zuccheri e proteine. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: Crudo, non ha particolari controindicazioni. 


FAMIGLIA: LILIACEE (Asparago) 

ASPARAGO (Asparagus officinalis)
 
Gli asparagi sono più ricchi di fibra di altri ortaggi. Apportano scarse quantità di lipidi,protidi e glucidi ma forniscono in quantità sali minerali, specialmente calcio, fosforo e potassio. Fra le vitamine sono rappresentate in particolar modo la A e la C. Da sottolineare la presenza di aspragina, un amminoacido e di metilmercaptano responsabile dell'odore caratteristico delle urine. 
MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: Cotti. Da fornire in modica quantità infatti gli asparagi sono molto ricchi di purine e del loro derivato acido urico, sostanze che tuttavia vengono in larga parte disperse con una bollitura in piena acqua. 



FAMIGLIA: LEGUMINOSE o PAPILIONACEE ( Piselli, fagioli, lenticchie,fagiolini) 

PISELLI (Pisum sativum)
 
Appaiono sul mercato in primavera (la stagione migliore va da maggio a luglio) e sono formati da un baccello non commestibile che contiene semi tondeggianti, i piselli appunto. Hanno sapore dolce e delicato perché, tra tutti i legumi, sono quelli più ricchi di zuccheri (15% tra cui il 7,5% è saccarosio) e vitamina C, soprattutto se vengono consumati crudi in stagione,ricchi anche di ferro e calcio e poveri di sodio 
MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: Data la minore concentrazione di amido, risultano più digeribili di altri legumi, contengono pochi lipidi e perciò trovano impiego anche nelle diete ipocaloriche. 
Si possono fornire crudi sia freschi che surgelati, lasciati scongelare a temperatura ambiente e ben asciugati . 


FAGIOLI (Phaseolus vulgaris) 
I fagioli sono molto nutrienti e, come tutti i legumi ,sono ricchi di proteine e di vitamina A e C. 
Contengono inoltre calcio, fosforo, ferro e potassio. I legumi contengono inoltre la lecitina, un fosfolipide che favorisce l'emulsione dei grassi evitando che si accumulino nel sangue. 

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: Si possono utilizzare i fagioli freschi (senza bacello), surgelati o secchi ma da somministrare sempre ben cotti. Ad eccezione dei fagioli adzuki o mung che si possono fornire germogliati. Ideale la somministrazione con aggiunta dei cereali. 


LENTICCHIE (Lens esculenta) 
Le lenticchie sono le più digeribili tra le leguminose, dal punto di vista dietetico, sono povere di lipidi ricche di proteine e fibra naturale, ottimo anche il contenuto di ferro e fosforo. 
Per 100gr di lenticchie il contenuto di ferro è pari a mg. 5,1 - fosforo mg.347- potassio mg.600- calcio mg. 127 - proteine g. 25-grassi g. 2,5-carboidrati g.54- vit.A mg. 10 - vit.C mg. 3 
MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: Cotte o germogliate 


FAGIOLINI o CORNETTI 
Come i fagioli, i fagiolini o cornetti sono ricchi di sali minerali. Oltre a nutrire e rinfrescare l'apparato gastrointestinale. Il fagiolino ha un basso potere calorico (17 Kcal. per 100 g. di sostanza) ed è molto ricco di fibra alimentare. Pur essendo una leguminosa la concentrazione di proteine è bassa: ci sono 2,1 g. di proteine ogni 100 g. di sostanza, contro i 6,4 g. dei fagioli freschi, e i 23,6 g. dei fagioli secchi. Questo è dovuto al fatto che la raccolta del baccello viene effettuata quando ancora il fagiolo all'interno è in fase di maturazione e non ha ancora accumulato tutte le sostanze di riserva che gli saranno necessarie al momento della germinazione. Il fagiolino è, dunque, da considerare un ortaggio piuttosto che un legume. 
MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE: Crudo con il baccello.

 

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